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Voltura per decesso: come funziona, chi deve farla e perché è importante

Quando un familiare viene a mancare, è necessario aggiornare l’intestazione delle bollette di luce e gas attraverso la voltura mortis causa. In questo articolo scopriamo cos’è, chi può richiederla, quali documenti servono e perché è fondamentale non rimandare questa pratica per evitare interruzioni o problemi burocratici.

Voltura per decesso: cos’è e perché è necessaria

Quando un contratto di fornitura di luce o gas è intestato a una persona deceduta, non è possibile lasciarlo così com’è: serve una procedura specifica chiamata voltura mortis causa o voltura per decesso. Questa operazione serve a trasferire l’intestazione delle utenze agli eredi o conviventi del defunto, garantendo così la continuità del servizio.

Si tratta di un passo fondamentale, perché una fornitura intestata a una persona scomparsa può portare a sospensioni o problemi contrattuali.

Chi può richiederla e quando è gratuita

Possono richiedere la voltura mortis causa i familiari stretti come il coniuge, i figli o altri eredi che già abitano nell’immobile al momento del decesso. In questi casi, la procedura è generalmente gratuita: il fornitore non applica costi amministrativi.

Se invece a chiederla è una persona estranea al defunto o che non risiedeva nell’abitazione, allora di solito si applicano tariffe previste dal mercato libero (intorno ai 23 €) oppure nel mercato tutelato, con costi maggiori.

Come richiederla: tempistiche e documenti

Per attivare la voltura mortis causa, è necessario compilare il modulo dedicato fornito dal gestore dell’energia e allegare documenti essenziali come certificato di morte, copia del documento d’identità e autocertificazione di qualità di erede.

Inoltre, potrebbero servire i codici tecnici del contatore (POD per la luce e PDR per il gas). La pratica può essere inviata online, via email o con raccomandata e, se tutta la documentazione è corretta, si conclude in genere in 4‑7 giorni lavorativi.

Perché non conviene rimandare

Effettuare la voltura tempestivamente evita una serie di conseguenze spiacevoli. Tenere attiva un’utenza intestata a una persona deceduta può causare sospensioni del servizio in caso di morosità, impedire l’accesso a bonus o agevolazioni, e complicazioni nella gestione delle bollette.

Nel caso in cui vi fossero arretrati residui, questi vengono trasferiti al nuovo intestatario solo se si tratta di un familiare erede; un estraneo, invece, non è obbligato a saldare eventuali debiti.

Ricorrere alla voltura mortis causa è quindi un passaggio obbligato e importante per gestire correttamente le utenze dopo un lutto: soccorre gli eredi, evita disagi e mantiene regolare il contratto.

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